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30 marzo 2022

La comunità degli investitori si sta gradualmente riprendendo dai recenti shock. Martedì, le principali borse europee hanno sorprendentemente realizzato ampi guadagni già in apertura continuando a sfruttare la fase favorevole durante tutto l’arco della giornata. Dopo due settimane di contrattazioni nervose, i futures sull’indice Euro Stoxx 50 hanno superato la resistenza tecnica della zona di consolidamento, addirittura superandola di un 2,2%.

25 marzo 2022

Per la prima volta dal 10 febbraio, quindi appena prima che iniziasse la guerra in Ucraina, i futures sull’indice S&P 500 hanno superato un traguardo psicologicamente cruciale di 4.500 punti. L’indice principale ha interrotto il suo viaggio al rialzo martedì sera con appena il 6,3% circa al di sotto dei massimi storici post-natalizi.

21 febbraio 2022

Wall Street esita ad andare avanti a tutta velocità dopo la pubblicazione dei verbali della Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti. L’indice di mercato S&P 500 è balzato di 50 punti dall’area di 4.440 al suo nuovo picco di 4.490 in appena un’ora e mezza, prima della fine della sessione di trading di mercoledì. Successivamente, durante le ore asiatiche ed europee, il prezzo dei future S&P è tornato all’intervallo precedente di 4.450-4.470.

17 febbraio 2022


Il sentiment generale dei mercati è ancora in parte sbilanciato a causa degli effetti residui dopo la presunta “invasione della Russia in Ucraina”. Questo fattore è diventato psicologicamente meno importante da martedì 15 febbraio, poiché questa data particolare è stata ampiamente copiata/incollata in vari resoconti dei media come “D-day”.

14 febbraio 2022

Le azioni Walt Disney, nelle contrattazioni after-hour alla Borsa di New York (NYSE), sono aumentate dell’8,8% dopo una crescita del prezzo del 3,33% durante la sessione regolare.

Il pioniere dell’industria dell’animazione è riuscito a ripetere un altro prezzo record dopo averlo fatto anche l’anno scorso, il che consente all’azienda di godere di crescenti ritorni finanziari dal canale di streaming Disney+. 

1 febbraio 2022

La Federal Reserve (Fed) ha scosso i mercati azionari statunitensi. Gli investitori non riescono a tenere il passo dei responsabili delle politiche monetarie, poiché nel 2021 la Fed ha avviato il processo di tapering solo a novembre ma gli investitori se lo aspettavano prima per poter combattere l’inflazione, e ora all’inizio del 2022 la Fed sembra essere ancora più aggressiva del previsto.

22 gennaio 2022

Negli ultimi due giorni, i prezzi dell’oro e dell’argento sono aumentati in attesa della riunione programmata della Federal Reserve (Fed) prevista per la prossima settimana. I futures sull’argento sono saliti a $24,25 l’oncia, tornando ai livelli di novembre 2021. I prezzi dei futures sull’oro sono aumentati costantemente al di sopra di $1840 l’oncia, indicando una potenziale possibilità di superamento di questo importante limite.

19 gennaio 2022

Lo scorso dicembre i prezzi al consumo sono aumentati del 7% su base annua e hanno raggiunto il valore più basso come previsto. I mercati azionari sono sicuramente supportati da questi dati, poiché i dati sulla “bassa” inflazione potrebbero inviare segnali sbagliati alla Federal Reserve (Fed) per sospendere gli aumenti dei tassi di interesse previsti per il prossimo maggio.

20 dicembre 2021

La Federal Reserve (Fed), la Banca Centrale Europea (BCE) e la Bank of England (BoE) hanno navigato senza intoppi attraverso le difficoltà dell’economia globale mentre ci si dirige verso la ‘stagflazione’. Il leader della Fed Jerome Powell ha giocato bene le proprie carte rassicurando in maniera professionale il mercato evitando accuratamente qualsiasi giudizio sulla decisione finale della Fed. Il grafico dei membri del Federal Open Market Committee, a cui gli investitori di solito si riferiscono, è stato presentato da Powell come un’offerta ma non un impegno a cui il mercato dovrebbe fare riferimento.

17 dicembre 2021

I prezzi del greggio faticano a tornare ai massimi livelli a causa delle riserve che dovrebbero essere disponibili sul mercato entro la fine del 2021. Gli Stati Uniti hanno dichiarato che, il 17 dicembre, rilasceranno circa 18 milioni di barili dalla loro riserva strategica di petrolio, un’azione che dovrebbe far abbassare i prezzi. L’amministrazione della Casa Bianca ha promesso di rilasciare petrolio insieme ai suoi partner cinesi, giapponesi, indiani, inglesi e della Corea del Sud. Ma continuano a mantenere il silenzio su qualsiasi avviso di vendita di greggio.